F.M.S. (Functional Movement Screen)
All’interno di uno studio di personal training, una delle componenti fondamentali di monitoraggio del percorso del cliente, sono gli strumenti di misurazione. Qualsiasi attività venga scelta, misurare durante il percorso è fondamentale per capire la strada intrapresa e, soprattutto, dare consapevolezza al cliente di ciò che si sta facendo e di come esso stia cambiando.
Maggiore consapevolezza vuol dire molte cose: avere più fiducia in sé stessi, essere analitici ed obiettivi (e sinceri) se non si stanno seguendo le linee guida alla regola, stringere un rapporto più diretto tra le parti poiché si è partecipi di ciò che prevede il percorso, toccare con mano i risultati ottenuti.
Gli strumenti classici (che abbiamo anche qui, ovviamente) sono: ANALISI CORPOREA e METRO, ma abbiamo poi deciso di introdurre uno strumento di valutazione della qualità del movimento e ricerca dei deficit funzionali negli schemi motori di base, chiamato FMS (Functional Movement Screen).

Cosa è?
Il test FMS è un test di valutazione funzionale, ideato da Gray Cook e Lee Burton nel 1995 (*) per mettere sul mercato uno strumento che miri a determinare il punto debole del movimento di una persona attraverso degli schemi motori.
Il protocollo Functional Movement Screen è stato studiato per individuare i movimenti disfunzionali (disfunzionale = punto debole), ossia individuare facilmente quei movimenti che possono condurre l’insuccesso nel sistema di catene cinetiche.
Rappresenta, dunque, un insieme di test di valutazione della Postura Dinamica che ha lo scopo di rilevare aspetti qualitativi e quantitativi inerenti mobilità, stabilità e asimmetrie del soggetto.
In ambienti sportivi si parla molto di mesocicli di forza, di ipetrofia, di tonificazione, dimagrimento, gluteo alla Belen, ecc..e nessuno dà mai importanza a quelli che sono gli schemi motori di base (primitive patterns), imprescindibili se si vuole raggiungere un obiettivo seguendo un’attività fisica che - inevitabilmente - cambierà i nostri schemi motori di base insegnandocene altri.
L’FMS riconosce il movimento umano come scindibile in sette capacità motorie di base che vengono apprese e padroneggiate dalla nascita fino all’età di circa un anno.
Queste sette capacità motorie sono suddivise in:
Capacità di MOBILITA’
-Mobilità delle spalle;
-Mobilità delle anche;
Capacità di STABILITA’
-Stabilità frontale;
-Stabilità rotativa;
Capacità in STAZIONE ERETTA
-Esecuzione di una divaricata sagittale;
-Superamento di un ostacolo in equilibrio;
-Esecuzione di uno squat profondo.
In assenza di queste capacità, il nostro movimento si allontana dal modello ideale e perde in qualità.
L’analisi con FMS prevede degli esercizi volti a individuare, in queste sette capacità, quella più disfunzionale dando dei punteggi che vanno da 0 a 3: 3 rappresenta il movimento perfetto e invece 0 quando si ha dolore o impossibilità a svolgere il movimento. Più il punteggio è basso, più è alto il rischio di infortunio.
Sul risultato di due votazioni, verrà considerato il voto più basso sul totale. Non ci sono differenze statisticamente significative in una popolazione giovane e attiva, questo vuol dire che le capacità motorie non si disgregano col tempo se acquisite e allenate, così come non c’è maggiore incidenza se uno sia sportivo o no o se giovane o anziano (gran parte dei calciatori, come degli atleti di sport di situazione, hanno punteggi bassi, ovvero sono a rischio infortunio maggiore).
I test danno indicazione delle catene deboli, e più è basso un punteggio su un test, più questo sarà la prima cosa da risolvere.
Cosa succede quindi?
Che, oltre agli obiettivi dichiarati del cliente (dimagrire, rassodare, tonificare…) esistono anche obiettivi più strettamente legati alla mobilità e alla salute in generale del corpo umano: non possiamo lavorare con qualità su un corpo a rischio infortunio che presenta catene fortemente deboli; risolvere queste vuol dire migliorare lo stato di salute generale e quindi ottimizzare il lavoro desiderato. Ricordiamoci che: l’atleta più forte è colui che ha più forte il suo punto debole.
Il test FMS viene poi ripetuto a ogni mesociclo di allenamento, per monitorare - e qui torniamo al punto di partenza - i progressi ottenuti, pur sapendo che questi sono raggiunti nel momento in cui, durante il percorso, il cliente non lamenta più dolore o rigidità (se ne scorda pure…).
Dare consapevolezza per avere consapevolezza è alla base di un rapporto di fiducia tra trainer e cliente: nessuno di noi ha il fuoco sacro da nascondere, per cui “svelare” gli strumenti è solo perché si vuole rendere partecipe il cliente del percorso di benessere studiato per lui, e noi siamo operatori del benessere a tutto campo.
(*) G.Cook, L.Burton, (2010 ); Movement: Functional movement system: screening,assessment,corrective strategies; Aptos Usa, Lotus publishing;
(*) J. Weineck, (2009), L’allenamento ottimale; Perugia; Calzetti e Mariucci;